Mentre c’era soltanto da avere un po’ di palle,
mentre giocavamo a fare i poeti,
mentre fingevamo d’esser vivi,
mentre non ce ne importava un cazzo
e ritiravamo le mani in tasca
nascondendoci agli occhi dei barboni,
mentre ne avevamo abbastanza
prima di addormentarci, beati,
mentre contavamo gli spiccioli
aspettando la rivoluzione,
mentre correvamo
senza avanzare d’un passo,
mentre sprecavamo fiato a pieni polmoni,
mentre scopavamo
pensando d’essere i migliori,
mentre ci sembrava di vederci chiaro,
mentre ci nascondevamo,
mentre non ce n’era per nessuno,
mentre il cesso s’allagava e le blatte avanzavano,
mentre piangevamo
e impazzivamo
e bestemmiavamo,
mentre amavamo,
mentre tutto il resto
era il resto che non c’aspettavamo,
mentre le parole non valevano un cazzo,
mentre l’acqua scorreva giù dal cesso
e davamo fiato alle trombe
annusando il puzzo di cenere,
mentre avevamo ancora abbastanza spazio nei polmoni,
mentre gli artigli degli anni
non mollavano la presa
e di bere neanche a parlarne,
mentre progettavamo tane per i vermi
senza guardare mai all’ora,
mentre facevamo questo e altro,
altro,
e altro ancora,
mentre facevamo tutto questo e altro,
altro
e altro ancora
avrei voluto vederti un’ultima volta
volare giù dal mondo
e sbatterci contro
ché, alla fin fine,
tu sei tu
e il resto
non è proprio un cazzo.