Sono in armonia con il cielo.
Anche con la terra.
Sono in armonia con le acque, anche con quelle intatte.
In armonia con le acque anche se dovessero rompersi.
Sono in armonia con il picco dell’Everest perché lo rispetto.
“Quanti sono i matti che mi hanno messo le mani addosso
che hanno provato a toccarmi
che hanno intenzione di amarmi
mentre mi addormento sulle mie mani.”
“Distingui tra le foibe
perché il sonno è ancora lungo
perché c’è posto per tutti
non frega un cazzo a nessuno del tuo colore politico”
Sono in armonia con le labbra di Anna
e con lo sguardo di Morgana.
In armonia con le coordinate geografiche del mio essere qui adesso,
nel mentre del cammin impostato sul navigatore.
In armonia con la mimetica anche quando non mi serve essere camaleonte.
Nella burrasca.
Anche sotto la doccia mi sento in armonia.
“Brutto che arrivo, brutto che vai
perché ti stanno chiamando e rispondi in silenzio, di spalle
perché non ti sono mai piaciuti gli intermezzi
e mai ti sono piaciuti gli assoli chi..lo…me…tri…ci…”
Tra le mani un monile a forma di monile che assomiglia a una conchiglia.
Una conchiglia sdraiata come la camicetta che hai lasciato cadere.
“Il gioco di parole ci ha stancato
perché dovresti smetterla di prenderci per stupidi
perché continui a credere che siamo davvero così stupidi
mentre vorremmo soltanto un occasione per dimostrarti che non siamo così stupidi”
Tra i piedi la sabbia di una spiaggia a novembre.
Sabbia che è piacere per il tatto, un piacere per tutto,
sabbia che me ne fotto delle clessidre
sabbia che mi rende difficile entrare
sabbia che ha qualcosa da ridire
sabbia che ne rubo
sabbia che mi sommerge.
Sabbie che per guarire le mie artrosi non saranno utili.
“Il ruggito si è sentito fino a quattro traverse oltre lo zoo
qualcosa ha destato l’interesse del leone
proprio quando qualcun altro di è distratto.
Dicono di avere distrutto le prove a mio carico.”
È tutto perfetto.
Sono in armonia con quell’assente di Dio, fin quando non dovesse tornare.