Gianni Cossu – L’ UNO E L’ ALTRO

   

I

Perché tutto quel fracasso, quel ciondolar d’anni e danni?

Perché tu dell’Altro cercavi la compagnia: fosse il
lutto o il passeggio, la battuta di spirito o lo spirito di corpo, il battito
lieve, di soppiatto, a piedi scalzi di neve, delle palpebre di un cieco che
s’immagina… che immagina sé, nel suo chiuso buio, faticare con la slitta dei
sandali del francescano in un cader senza posa di farfalle… in un vorticar d’ali
e polline e farinose sabbie.

 

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