Una cattiva poesia
non dorme nel tuo letto,
non ti asciuga il
sudore dalle spalle
col respiro
dopo una notte umida
prestata
alle fiamme.
Una cattiva poesia
non ti scava negli occhi,
non
geme cavalcandoti l’anima,
non ti allunga un braccio sul collo
per
proteggerti
dall’inferno.
Una cattiva poesia
non è il
leone che ti danza sullo stomaco,
non è la tigre che ti artiglia le
spalle,
non ha l’odore selvatico
della vita
tra i capelli.
Una
cattiva poesia
non ti offre da bere,
non ti paga da mangiare,
non
ti riporta a casa sano e salvo
e poi ti dice
“TI AMO”.
Una
cattiva poesia
non da soldi in prestito
e parla la lingua degli
imperi,
ascolta cattiva musica
e spera sempre che tu abbia
un
buon lavoro.
Una cattiva poesia
non ha il sorriso
dell’eternità dorata tra i denti,
non ha mai letto Kerouac
né mai
letto Hemingway,
e non alleggerisce il carico di sconfitte
che
porti sulle spalle.
Una cattiva poesia
non aspetta che sia
tu il primo a parlare,
se ne intende di misure
e preferisce le
rime alle parole,
una cattiva poesia
da tutto per scontato.
Una
cattiva poesia
ha sempre fretta di andare,
si spegne con lo
schermo del computer,
scivola via con la merda nel cesso,
una
cattiva poesia
secca come un preservativo al sole.
Una
cattiva poesia
è sulla bocca di tutti,
è una puttana pesta
incatenata a un letto,
è un’inserzione sporca sul giornale della
domenica,
è il premio della critica
sullo scaffale delle offerte.
Una
cattiva poesia
non ti asciuga la gola,
non ti secca la lingua,
non
ti rende povero,
una cattiva poesia
non ti buca il fegato.
Una
cattiva poesia
non è un incubo,
non è una corda che trema sul
vuoto,
è una rassicurazione,
una cattiva poesia
è un conto in
banca.
Una buona poesia
è un cuscino di pietre
su un letto
di spilli,
una buona poesia
non sfiora l’anima,
colpisce a
morte e basta.
Una cattiva poesia
non è una buona poesia.
Una
cattiva poesia
è roba da poeti.
One Response to Julio Carnera – UNA BUONA POESIA