La rivolta dell’attualità è che al momento
un uomo
è morto proprio al momento in cui uno si accorge di vivere;
la rivolta della sconfitta è quando quest’ultimo
s’accorge di non poter gridare
e nel silenzio prende coscienza della sua morte già
trascorsa
come un essere scopre che la luce di una
stella
dell’attualità
è molto più vecchia.
La rivolta del passato è tornare alla miccia
proprio un po’ prima dell’esplosione
e fermarla lì
a bruciare in eterno.
Così l’attualità propose e la sconfitta asservì.
Il passato no,
propose invece,
l’attualità si confuse in un composto statico
rimanendo confusa, la sconfitta s’asservì.
Nel silenzio di domani vedo in una agenda l’attualità
appunta:
rivolta e lotta.