BREVE APOLOGIA DELLA BESTEMMIA di Gianni Cusumano

Sarà perché il governo non ha ancora legiferato
contro la diffamazione di divinità.
Sarà perché, quando si è particolarmente propensi all’ordine,
prendersela sempre con la stessa cosa aiuta a non confondersi,
perché è tale il caos nella vita che un punto di riferimento
-una stella polare-
aiuta a orientarsi.
Sarà per una forma di repulsione congenita
a tutto ciò abbia la forma di una croce,
cosa constatata fin dalle elementari,
quando alle addizioni qualcuno preferiva il semplice,
breve tratto orizzontale del segno meno.
Quasi mai le moltiplicazioni, di nessun genere,
specialmente quelle alimentari.
Sarà perché fa piacere masticarla.
Sarà perché nutre lo spirito.
Sarà perché c’è da capire se un dio, tra i tanti impegni,
riesca a trovare ancora il tempo di offendersi.
Sarà perché non si tollerano barba e capelli lunghi
mentre si ha un debole per la ferramenta in generale,
soprattutto per i chiodi.
Sarà perché l’unica cosa che separa dall’essere di nuovo disoccupato
è un autobus sul quale si fa appena in tempo a salire
che una multa puntuale di 25 euro,
causa mancanza di regolare titolo di viaggio,
fa pensare che forse sarebbe stato meglio continuare a dormire.
Sarà perché si è ebrei e ci si scaglia contro il figlio.
Sarà perché si è cristiani e allora via a buttare merda sul figlio,
sul padre e la madre, gli angeli, i santi
e tutti quelli che ci ruotano attorno.
Sarà perché lo spirito santo
somiglia alla colomba senza calotta cranica
spalmata sulla strada da giorni.
Sarà perché, fondamentalmente, quella è una famiglia di merda
dove tutti se la fanno con tutti
e si è particolarmente moralisti.
Sarà perché il pensiero che da morti
si dovrà rendere conto a un altro padre
fa sentire come il peggior figlio di puttana della Terra.
-Mamma! Proprio tu ?-
Sarà perché la Vergine qualcuno la tiene stretta in pugno
tutte le domeniche pomeriggio,
dopo la liturgia, chiuso nel cesso di casa, in fondo a destra.
Sarà perché si è iscritti al Fronte Internazionale
per la Liberazione degli Animali
e il bue e l’asino, chiusi in quella gelida grotta
nel bel mezzo dell’inverno mediorientale,
davvero rappresentano una chiara violazione
del diritto all’esercizio della libertà
dovuto a tutti gli esseri viventi.
Sarà perché si è calpestata una merda
con le scarpe appena comprate,
quelle bianche con i bordini dorati,
di manifattura coreana,
costate un terzo dello stipendio.
Sarà perché i debitori spediscono cartoline dalle Hawaii
mentre le banche spediscono i conti sempre agli stessi indirizzi.
Sarà perché qualcuno ha scopato la ragazza di un altro,
sarà perché non si capisce proprio che cazzo abbiano in comune
i gesuiti con i comunisti
i comunisti con i gesuiti
gli evangelisti con gli anarchici
gli anarchici con i comboniani e, con loro,
l’intera la flotta di Star Trek
i domenicani con i libertari
i marxisti con i Visitors
i puffi con i nazisti
e i black block con i papa boys.
Sarà forse per una cronica carenza di sensibilità politica.
Sarà perché qualcuno scrive e un altro parla, e basta.
Oppure sarà solo perché si è perso il lavoro
e il buco del culo continua ad allargarsi a dismisura,
e non ci si può far nulla.
Sarà per il senso di rivalsa che stenta a emergere,
e le cose da dimostrarsi sono troppe.
Sarà perché mancano 3 centesimi per la birra
e non c’è nessuno nei paraggi pronto ad offrirla.
Sarà perché far star bene.
Sarà perché riempie un vuoto.
Sarà perché il culo brucia da impazzire.
Sarà perché è giusto così.
Sarà perché, dopo l’ultima scopata,
quella in cui ci si dice “ti amo”,
l’idea di diventare genitore fa venire solo da vomitare.
Sarà perché il gatto ha i vermi allo stomaco e scacazza per casa.
Sarà perché il cane ha la rabbia e minaccia di uccidere un innocente,
la mattina, dopo il footing, al parco.
Sarà perché qualcuno non capisce come un vecchio nano pedofilo,
principale attrazione
di una compagnia circense cecoslovacca ormai decaduta
possa diventare il più grande statista europeo del secolo.
Sarà perché morto un papa se ne debba fare per forza un altro.
Sarà perché si è stanchi.
Sarà perché si starnutisce senza controllo.
Sarà per noia.
Sarà per intercalare.
Sarà perché il frigorifero è vuoto,
perché la casa è esplosa,
perché la macchina è stata rubata,
perché i broker hanno giocato sporco
e il centenario del ’29 è toccato a te,
perché 40 euro al mese non bastano a fare la spesa,
perché le amicizie e gli amori
non valgono più di un abbonamento mensile all’adsl,
perché si è troppo lenti,
perché si è troppo veloci,
perché l’eredità non è toccata a voi,
perché non avete fatto 6 al superenalotto,
perché fa sempre troppo freddo o troppo caldo,
perché si è nati poveri,
perché la crociera sul mar rosso è andata a puttane,
perché la puttana ti passato lo scolo,
perché forse uno meritava di più,
perché il lavoro è una merda,
perché il mondo è una merda,
perché quel gruppo fa schifo,
perché non se ne può più di chi si stacca una costola
per farsi i pompini in solitaria,
perché se non si vuole stare a sentire basta alzarsi,
perché brucia lo stomaco,
perché si sta per morire,
perché se vuoi bere sei libero di farlo,
basta che non sia roba che ti porti da casa
perché qualcuno ti ricorda che sei una merda
e ti eri appena passato l’emolliente sul viso rasato,
perché l’affitto scade domani e sei ubriaco e a piedi lontano da casa,
perché nessuno ti da un passaggio,
perché, semplicemente, ti piace e basta,
perché non sei un uomo timbro,
perché non insegni storia dell’arte alle sagre sindacali di paese,
perché qualcuno non ti ha offerto il caffè al bar,
perché hai la sindrome di Tourette,
perché nel dubbio è meglio farlo,
perché sei uno schifo di scrittore
e le parolacce, a questo punto,
non avrebbero la stessa carica lirica.
perché sei tra il pubblico non pagante,
e non percepisci la tensione nell’aria
tesa come la corda di un arco,
pronta ad avvelenarti il cuore.
Oppure sarà soltanto perché,
Porco Dio, non c’è niente di meglio da dire.

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