Gianni Cossu: SCOTCH ANAFILATTICO

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Il tempo passa e poi si ferma,
quando si ferma, pausa sul lavoro tre chiacchiere tra vicini di casa ai
Giardini pubblici: uno con il suo cane, l’altro con un bimbo di tre anni. Uno è
il tempo l’altro sei tu. Poi c’è il tempo ammalato, l’hai saputo da un amico,
non lo incontri da parecchio: meglio una metastasi da cui issarsi come uno
splendido fungo dalla crosta dello sterco su un prato che una depressione. Il
tempo passa e poi si ferma: non siete mai stati insieme, neppure a scuola, solo
incontri occasionali in non luoghi più o meno ameni (stazioni, ospedali,
commemorazioni, scioperi, parate, funerali, giardini pubblici…) però si
ferma. Forse gli è morto il cane, forse la moglie l’ha lasciato insomma non c’è
bimbo, ne collare e soprattutto non ti saluta come è solito fare, sta di fronte
a te, tu stai di fronte a lui. Sicuramente l’unico che sa cosa fare è lui cioè
niente. La situazione è imbarazzante, ogni tua parola viene inghiottita dal
nulla, chiaramente lui è depresso, sedato, ma ti fissa con gli occhi vitrei.
Poi, spostandosi a destra o a sinistra se ne va e tu lo guardi fare ciò che ha
fatto con te (cioè niente in fondo) con un cestino della spazzatura, con il
tronco di un albero, con l’ombra di un autobus riflessa su un muro. Però con
l’ombra gesticola lentamente e sembra parlare, proprio come faceva con te una
volta. Prima, insomma, che stesse male.

D’improvviso capisci che non è una
buona serata per stare in giro, il problema è che lo pensi in treno,
d’improvviso capisci che non è una buona serata per stare a casa, il problema è
che lo pensi in Ospedale mentre torni dall’ultimo coma espresso lungo un tunnel
in discesa sempre meno illuminato su un cigolante carrello da minatore. Verrai
dimesso ieri sera, nel frattempo è fine settimana e ti senti solo: tutto ciò
che hai intorno ha da fare e ti nasconde i suoi piani e la sua vita, ti
emargina, quindi decidi di uscire e andare a passeggiare ai giardini pubblici:
ti investe un Tir uscito da una galleria e slittato sulla pista ciclabile e
pedonale mentre il tempo siede a leggere il giornale della prossima settimana
che ormai non parla più di te, ne del tuo cane, o era il suo cane. Il tempo
sembra pensarci e già una donna gli si avvicina per chiedergli se per caso ha
visto il suo bambino sgambettare.

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