Pino Amaddeo – MI PENTO (Preghiera di Natale)

Conversione

 

Signore, mi pento di aver peccato
mi pento di essemi ubriacato
mi pento di aver lottato.

Signore, mi pento di essere nato
mi pento di aver incendiato l’amore
mi pento di tutte le pugnette.

Ascoltami Signore, mi pento.
Mi pento di essere io
mi pento di permettermi di essere io.

Ascoltami Signore, mi pento.
Mi pento di aver vissuto
mi pento di non pentirmi abbastanza.

Perdonami Signore, mi pento.
Mi pento di aver odorato
mi pento della mia lingua
mi pento di aver toccato
mi pento di ascoltare
mi pento di guardare.

Mi pento mio Signore
mi pento di tutto.
Dico davvero Signore.

Mi pento che mi piace l’odore della figa
mi pento perchè ci ho messo dentro la lingua
mi pento di aver toccato l’intoccabile
mi pento di aver ascoltato l’inascoltabile
mi pento di aver guardato l’inguardabile.

Ora chi facimu? Pigghiu u to postu?

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Pino Amaddeo – BRANDELLI

brandelli-ditalia

Ero impantanato nel sogno democratico
ero diventato un bravo bestemmiatore
ed ormai i ricchioni mi stavano simpatici.
Mi avevano detto di stare ancora quieto
ed io in tutta serenità masturbavo idee
mi sembrava opportuno farlo e lo facevo.

Vivevo democraticamente tutti gli eccessi
mentre i difetti mi scartavetravano l’ansia
e le emozioni mi solleticavano i risvegli.

Ero fiero delle mie relazioni sociali
e quasi quasi mi pentivo dei miei peccati
anche i vegetariani mi stavano simpatici.

Avevo messo da parte tanti rancori
non perchè credevo che fossero inutili
ma perchè mi deprimeva il rancore.

Avevo ancora diversi litri di vino
ed una buonissima dose d’inchiostro
per scrivere ancora brandelli d’amore.

(2014)

 

[foto di Roberto Tenace]

Pino Amaddeo – TUA SORELLA NON MI AMA

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Vedo grande carenza di tenerezza, da sobrio o da ubriaco
vedo molta frenesia nel cercare di acchiappare fantasmi.

È davvero interessante lo sguardo di tua sorella
me ne fotto che non mi ama, ha un gran bel seno.

Mi scappa da piangere quando esco da un’ incubo
sono prigioniero dei farabutti e non solo nei sogni.

Mi ha preso la mano e mi ha sorriso tua sorella
me ne fotto che non mi ama, è davvero molto dolce.

Mi scappa da piangere quando entro nel mio quartiere
ed anche tutti gli altri quartieri mi rendono triste assai.

Vedo grande carenza di tenerezza, da sobrio o da ubriaco
me ne fotto che tua sorella non mi ama, mi salva dagli incubi.

 

(2014)

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Pino Amaddeo – POI

punos

 

POI

Ogni tanto si avvicinava qualcuno e diceva di essere socialista
e senza remore raccontava un sacco di frottole alla povera gente.
Parlava sempre del futuro e metteva i sassi in bocca ai proletari,
blaterava e cagava la minchia, cagava la minchia e blaterava.
Poi, altre volte, tanto per sentirsi ancora più socialista di prima,
tornava a casa e picchiava la moglie e poi educava bene i figli.
La sua bellissima autovettura era sempre pulita. Fumava poco,
Multifilter rosse, era socialista e votava spesso per il socialismo.

Ogni tanto si avvicinava qualcuno e diceva di essere comunista
e senza peli sulla lingua raccontava le migliori verità alla gente.
Parlava sempre del futuro e metteva i sassi in bocca ai proletari,
blaterava e cagava la minchia, cagava la minchia e blaterava.
Poi, altre volte, tanto per sentirsi ancora più comunista di prima,
tornava a casa e picchiava i figli e poi educava bene la moglie.
La sua bellissima autovettura era sempre pulita. Fumava assai,
Diana rosse, era comunista e votava spesso per il comunismo.

Ogni tanto si avvicinava qualcuno e diceva di essere libertario
e senza mezzi termini raccontava la teoria alla povera gente.
Parlava sempre del futuro e metteva i sassi in bocca ai proletari,
blaterava e cagava la minchia, cagava la minchia e blaterava.
Poi, altre volte, tanto per sentirsi ancora più libertario di prima,
tornava a casa e picchiava moglie e figli, educava bene tutti.
La sua bellissima autovettura era sempre pulita. Fumava e
se la vantava, era libertario e convinto di votare per la libertà.

 

William Lorenzo D’Andrea HAI FINITO I PROIETTILI, NON POTRAI PIÙ COLPIRMI

Ed. Autoproduzioni Appese 

Pubblicazione: Agosto 2014
50 pagine 
Copertina: Giancarlo Galante

 

“Ricordi quando tua madre ti teneva in braccio e tuo padre usciva di casa all’alba?”. Educare la coscienza è ciò che spinge William Lorenzo D’Andrea, per tutti Willy, ad andare avanti per la propria strada stando con i piedi ben piantati per terra, a scrutare la realtà delle piccole cose che fanno grandi le persone.

Una strada che è la vita da vivere, da combattere e da conquistare un passo dopo l’altro. Ma essendo in fondo umani sono bene accetti i sogni in cui perdersi durante le soste.

 

 

COPERTINA Front

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Francesco Villari – RASSEGNA STANCA Almanacco 2013

Ed. Autoproduzioni Appese in collaborazione con Casa della Cultura – Sharo Gambino

Pubblicazione: Febbraio 2014
412 pagine 
Introduzione di Sergio Gambino
Copertina: Giancarlo Galante

“Accade ogni giorno, appena svegli. Veniamo tamponati da una quantità ingiusta di notizie, da una quantità insopportabile di informazioni che vogliono aggiornarci, tenerci al passo, metterci al corrente di cosa stia succedendo attorno a noi in “tempo reale”. La Rassegna Stanca è una forma di autodifesa quotidiana. L’almanacco 2013 contiene una visione della nostra storia recente chiusa nell’acrostico che parte dal titolo, perché leggere tutto l’articolo nell’epoca del 2.0 è davvero troppo faticoso.”

 

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Pino Amaddeo – IL BENE ESAGERATO

Carol Rama, Malelingue

Aprivo la mia mano ed aspettavo l’elemosina
o le prime gocce di una pioggia di Settembre.

Camminavo sotto il vostro cielo, perseveravo
e quasi quasi stavo per diventare un criminale.

Calpestavo frottole ed aspettavo l’elemosina
o le prime gocce di una pioggia di Settembre.

Vilipeso dal vostro bene esagerato, perseveravo
e quasi quasi stavo per diventare un criminale.

Prendevi la mia mano e mi portavi lontano
dove tutto era felicità, anche quel bene.

Anche le carezze erano note di violino
per quest’anima maledetta dalle lingue.

L’apparenza del tuo furibondo peccato
o le scalinate di una tragedia annunciata.

Lingue troppo lunghe ed atroci sentenze:
tutto questo respiravo sotto il vostro cielo.

 

(Immagine: Carol Rama, Malelingue)

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Pino Amaddeo – È ALTA LA MIA TRINCEA

trincea

 

Scrivo di guerre e di tempeste. 
Condanno a manetta la vostra buonafede
spillo litri d’inchiostro per fare guerra 
alle vostre guerre. Vivo in trincea.

Coltivo un pessimo stile
defeco sul vostro squallore. 
Da giovane scrivevo anche roba d’amore 
me ne fottevo della mia bellezza. 
Voglio difendermi dalla vostra buonafede 
voglio difenderla la mia bellezza. 
Siete scarsi di fiato e privi d’istinto, 
mi fate paura, devo difendermi per forza.

Scrivo di guerre e di tempeste. 
Condanno a manetta la vostra buonafede 
spillo litri d’inchiostro per fare guerra 
alle vostre guerre. È alta la mia trincea.

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RASSEGNA STANCA (Rubrica per quelli che non leggono i giornali, ma si fermano ai titoli)

Timbrato Appoggio Titolo

 

“IL MASSACRO, IL DELITTO, IL MIRACOLO”

titolo da IL RESTO DEL CARLINO del 17/06/2014
Incendierò i

Libri per

Mangiare

Ancora nel

Silenzio

Scucito dell’

Aver

Creduto al

Rimprovero dell’

Opposizione.

Incendierò i

Libri per

Devozione,

Esente dalla

Liturgia di chi

Intanto,

Testardo,

Traffica

Orgasmi.

Incendierò i

Libri dei

Minchioni per

Ignorare i

Risvolti dell’

Assaggiare e

Comprendere l’

Ozio

Liberticida più

Ovvio.

 

 

 

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RASSEGNA STANCA (Rubrica per quelli che non leggono i giornali, ma si fermano ai titoli)

RS Oggi

 

 

 

“UNIONI GAY, ECCO LA LEGGE”

titolo da L’UNITÀ del 16/06/2014
 

 

 

Urto la

Notte

Imprudente.

Oltretutto il

Novecento,

Incline alla

Goliardia dell’

Avvicendamento degli

Yorkshire, ha l’

Effetto

Collaterale di

Collassare.

Ossigenarsi è

Lungimirante: non

Accetterò le

Lusinghe di

Eva nel

Gran

Galà delle

Espulsioni.

 

 

 

 

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