(è una poesia per chi è in carcere anche per quelli che non sanno di esserlo)

 

da dietro queste sbarre
vedo l’inverno sciogliersi in un maggio negato.
è polline che feconda speranze
abortite al vagare autistico
in cortile nell’ora d’aria.
è un seme nella crepa del muro
che circonda i colpevoli e i vigliacchi.
è un misero fiore,
minuscola macchia indaco nel grigio di pochi giorni.
monito folle e scherno divino:
"è bella la vita".
che va a pensare un assassino…

 Rocco Cotroneo

 

GRANDE MADRE ROSSA di GIUSEPPE GENNA

 

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 “Tattica Strategia Abnegazione Forza” cantavano
i CCCP in Militanz. Il libro di
Giuseppe Genna, ripubblicato in edizioni Segretissimo Mondadori dell’aprile
2009, mira alla ricostruzione ed alla narrazione di quanto potrebbe essere
realizzabile puntando con decisione alle fondamenta da destrutturare.

Lucido ed implacabile Genna ci
accompagna attraverso i giorni dello sgomento. Le Torri Gemelle a New York. La
stazione di Atocha a Madrid. Polizia. Carabinieri. Servizi segreti. Italiani.
Stranieri. Esercito. Italiano. Straniero. Squadra Investigativa
Fatebenefratelli. L’esplosione del Palazzo di Giustizia a Milano. Bruciate le
certezze del Sistema che dovrebbe garantire la Sicurezza in Italia.
Milleottantasette bare acquistate e donate dalla città alle sue vittime.
Palinsesti televisivi completamente dedicati. Collegamenti in diretta. Il mondo
a guardare impietrito cosa stia accadendo, intento ed attonito in attesa di
qualche elemento che possa spiegare per quale motivo sia successo. Guido Lopez
incaricato alla gestione di quello che risulta essere il più delicato dei
compiti: la ricerca dello Schedario del Palazzo di Giustizia. Per ovvie ragioni
i motivi di interesse scatenano le
intelligence
internazionali di
supporto alle operazioni. Cosa succede? Il declino dello stato delle cose ha
fatto dell’Italia il mirino di un gruppo sovversivo organizzatosi nel tempo:
Grande Madre Rossa. Il futurismo di Marinetti nella sua estrema
rappresentazione pratica? Politici che fondano l’inconsistente reazione
riducendo all’osso il concetto: Calma. L’improbabilità di una pista da seguire
è la conseguenza naturale di una gestione ragliante. Islamici? Asini scambiati
per punte di diamante di un operativo sotto shock. Dischi stonati. Blocchi di marmo
polverizzati. Eccezioni che smentiscono le regole. Le verità nelle parole di
uno sconosciuto. Inutili controlli ad personam per duecentomila presenti che
sono già il passato piangente per un futuro indecifrabile. Codici comunicativi
satellitari. Il panico e la fuga dalle città come unica iniziativa personale,
prima dei funerali di Stato. Ceneri che fanno di Milano un paesaggio lunare. Ad
ogni passo una traccia lasciata. Una personale impronta. Le piste da seguire
stanno alle indagini come la pettinatura del papa sta al dolore di un
continente tutto. Il vento se le porterà via.

Era tutto sotto gli occhi di tutti.
Era tutto lento e preciso. Implacabile nella sua organizzazione. Pulsante di
passioni che andavano oltre una mera questioni di soldi. Sovvertire l’ordine
delle cose. Rigirate il candelotto nella piaga affinché la piaga diventi una
falla. Poi l’inabissarsi seguente. Stava (sta???) accadendo davvero ma le
distrazioni erano (sono???) troppe. Essere pronti è dimostrabile soltanto nel
momento stesso in cui è richiesto di essere pronti. Il resto non conta. Per
questo motivo è fondamentale porsi delle domande. Per questo motivo l’invito: “Chiediti
chi sia io”.

 

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FV

 

 

BASILIO CAMPANELLA – III ATTO

La rivolta dell’attualità è che al momento

un uomo

è morto proprio al momento in cui uno si accorge di vivere;

la rivolta della sconfitta è quando quest’ultimo

s’accorge di non poter gridare

e nel silenzio prende coscienza della sua morte già
trascorsa

come un essere scopre che la luce di una

stella

dell’attualità

è molto più vecchia.

 

La rivolta del passato è tornare alla miccia

proprio un po’ prima dell’esplosione

e fermarla lì

a bruciare in eterno.

 

 

Così l’attualità propose e la sconfitta asservì.

 

Il passato no,

propose invece,

l’attualità si confuse in un composto statico

rimanendo confusa, la sconfitta s’asservì.

 

Nel silenzio di domani vedo in una agenda l’attualità

appunta:

rivolta e lotta.

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SETTE TIZI CAPITALI

 

Qualcuno ha capito qualcosa del perche? Ecco la domanda che
ci siamo posti quando ci è stato commissionato un intervento a cuore
aperto su un tema malato come i vizi capitali.

Gli
Autori Appesi ci hanno messo del loro, peccando e preferendo peccatori
a peccatrici, pomodori a lavatrici, presuntuosi a due cornici. Abbiamo
fatto mente al locale nel quale seduti potevamo sbadigliare e sbiadendo
il ricordo del perchè volessimo farlo lo abbiamo fatto.

Posto anche che fossero ancora vivi sarebbe bene chiarire che quei sette tizi capitali meriterebbero ancora un goccio.

Sul prossimo
numero di Inscena Magazine (www.inscenamag.it)
verranno raccontate
sette storie capitate che causatamente hanno a che vedere con il trauma
del mese. Se non lo trovate in edicola potreste scaricarlo dal portale. 

A più mai!

(P.S.: ringraziamo Michele Rieri per la foto! www.michelerieri.com)

    

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Anche tu ami Ciriaco?

Sai scrivere una storia d’amore?

…o magari una storia che sfoci in uno stalker impazzito per la passione non corrisposta o una storia in cui qualcuno (tu?) faccia come oggetto del suo amore un cane, un iguana un maledetto feticcio che mi porto in tasca come mio nonno fece per tutta la sua vita prima di lasciarmelo in eredità…

Autoproduzioni Appese sta raccogliendo dieci storie d’amore, dell’amore che è fissazione e guida verso il baratro del Paradiso… l’amore chiamato Ciriaco!

Anche tu ami Ciriaco?

Manda la tua storia alla seguente mail : allaredead@alice.it
ti rispondiamo di sicuro dopo aver letto il tuo racconto!!!

MADRI GIOVANI di Pino Amaddeo

Ho bussato alla porta del boia, ma lui era già al lavoro

mi ha fatto accomodare la moglie, mi ha offerto un thè.

I figli maschi, Antony e Cristian giocavano nel giardino

tra le rose ancora appassite e i gelsomini già bianchi.

La figlia Laura, con le mestruazioni, era al telefono

il thè era caldo, il salotto freddo, la moglie serena.

Ho bussato alla porta del banchiere, senza moglie.

Mi ha fatto accomodare la madre, ancora giovane e

col marito defunto tre anni prima, arresto cardiaco.

Ho bussato alla porta del professore, mi ha ascoltato

mi ha parlato dei figli, Luca e Annalisa, entrambi tossici.

Mi ha offerto un thè caldo, il salotto freddo, la moglie assente.

Ho bussato alla porta di un criminale amico del banchiere

buonasera…adoro i gelsomini… mi ha offerto un thè caldo,

mi ha parlato.Ascolto i criminali, i professori, i banchieri,

persino i boia.Ho ucciso tante persone, le ho uccise

come fossere delle capre.Ho due figli, fanno l’università,

mia moglie è bellissima e io sono bravo a dipingere fiori e tramonti.

Ho ucciso tante capre, ero alla porta del macellaio

dovevo pitturare casa sua, si dovevo lavorare

dentro la casa del macellaio, imbiancare le pareti di casa sua.

Gelsomini e rose nei miei sogni di ieri, persino il boia mi cerca.

Il banchiere con la moglie assente, salotti freddi, capre.

Non mi piace il thè, ho ucciso delle persone con i miei pennelli.

Rose già appassite e gelsomini ancora bianchi, arresti cardiaci.

Ho bussato alla porta di una madre, forse non capirete mai.

Imbianco pareti nelle case di macellai, professori e banchieri.

I criminali hanno madri giovani che hanno imparato ad aspettare.

 

Arriva il Laboratorio degli “AUTORI APPESI”

Per noi è davvero un piacere aver finalmente fatto i conti noi stessi.

Ne è uscito che abbiam messo su i soldi necessari per compare una cassa di birra a settimana ed incontrarci al Centro Sociale "A. Cartella", in via Quarnaro I a Gallico (RC), solo due giovedì al mese (non sappiamo di preciso quali… ma sono 2 giovedì al mese).


L’Alcolisti Anonimi della scrittura vuole essere un viaggio estrospettivo affinchè le capacità che nessuno si riconosce possano finalmente essere palesi e condivise  senza paresi e contro le falcidiate ed agognati e misere rispercussioni di un quotidiano dal quale non vorremmo attingere per alcuna notizia.

Siete pronti?