Peppe Porcino – Ho la mappa del piano

Periferia caserma, finestra a blu intermittente

il ventre piatto di Reggio Calabria

faccia buona del padrone

abuso solito e rumore di posate.

La poltrona in simil-pelle al secondo piano vuole la tua pelle

vuole vendicare la sua essenza posticcia

la sua anima tarocca

il suo toupet interiore

ti si attacca addosso fino a strappare i peli:

la vendetta e la ceretta.

Gli alieni esistono, somigliano a piccole lucertole e non hanno telefono

E.T. a chi cazzo telefoni casa?!

Con lenti nuove ho culi di bottiglia

deformazione e professione

immagine e masturbazione.

Ho la mappa del piano ed ho un piano perfetto

La verità è tempo, il dubbio è indispensabile vizio.

Ho coltivato in campi infetti l’amore per la mia malattia.

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