Giuseppe Porcino: IL POMERIGGIO PRIMA DEL FUNERALE

 

Il pomeriggio prima del
funerale

Essere incomberebbe essere

Un’ astrazione immortale

Non sempre come vorrei.

Non è vana la mia affezione

E’ vanità, distrazione,
distorsione.

Così non tengo conto dei buoni
ammonimenti

Pasteggio al di là dei passi

Passeggio prima dei pasti

Io ed il rumore delle suole

Nella eco dei palazzi spenti.

Dammi un motivo e smetto

Adotto un cane e non
l’idrofobia

Passo dai sostantivi alla
sostanza

Mi faccio agile da
schiacciare noci

Con la punta dei piedi.

Posted in Capo è il Verso | Comments Off on Giuseppe Porcino: IL POMERIGGIO PRIMA DEL FUNERALE

I’M GOING SLIGHTLY FEST

Autoproduzioni Appese e Imago Sound
vi presentano:

I’M GOING SLIGHTLY FEST

28 Agosto 2009 “C.S.O.A. Angelina
Cartella” Via Quarnaro I° Gallico (RC)


Una giornata dedicata alla cultura. Una giornata evento che vuole accorciare le
distanze tra Messina e Reggio Calabria tramite la cooperazione e l’interazione
artistica. Le poesie degli autori già presenti nei percorsi dei vari reading di
Parole A Peso (da Pino Amaddeo a Francesco Villari, da Gianni Cusumano a
Giancarlo Galante e tanti  altri)
saranno semi  sparsi nell’intero spazio
del parco. Esposizioni fotografiche e poster art con la presenza di Sergio
Diaz, Meltedman, Aradia Graphic Lab. In programma le proiezioni di
cortometraggi a cura di Giacomo Triglia. A chiusura della giornata dell’arte
che avrà inizio alle ore 18:00 è previsto il concerto con le band:

(allmyfriendzare)DEAD, in procinto di far uscire il disco d’esordio del
loro surf’n’roll

Bruslii, band di S. Teresa di Riva (ME)

Tiresia messinesi adoratori
del rock’n’roll senza compromessi con il business della musica

ed infine è prevista la partecipazione straordinaria dei milanesi LOMBROSO.

I Lombroso sono un duo: Dario Ciffo alla chitarra e voce e Agostino
Nascimbeni alla batteria e voce.
Amici di vecchia data, hanno deciso di volere suonare insieme in seguito ad una
esibizione live improvvisata qualche ora prima di salire sul palco dato l’esito
entusiasmante, i due decidono di non aggiungere nessun altro nella formazione e
di dedicarsi immediatamente alla creazione di musica propria.
La loro musica attinge a sonorità anni 60 e 70 ma con un’attenzione particolare
rivolta alla melodia tipica della forma canzone e verso una “ritmicità”
incalzante che vuole coinvolgere chi si mette all’ascolto.
Dario Ciffo, ormai ex-violinista degli Afterhours, ha alle spalle
un’intensissima attività live sui palchi di tutt’Italia e ha avuto il piacere
di collaborare e suonare con moltissimi artisti italiani e stranieri (David
Byrne, Cristina Donà, Bluvertigo, Tiromancino, Scisma, Mercury Rev, Twilight Singers).
Agostino Nascimbeni, in veste di batterista, ha fatto ballare per anni nei
fumosi locali milanesi con “fedelissime” cover band dei Beatles e di rock
n’roll degli albori. Ha inoltre accompagnato Will Young durante la tournee
2003-04. Il loro primo album intitolato “Lombroso”, è stato pubblicato da
Mescal l’8 ottobre 2004. Undici canzoni dirette e concise come la natura della
loro formazione. Dalla pubblicazione del disco, avvenuta nell’ottobre 2004, ad
oggi, sono stati pubblicati tre brani tratti dall’omonimo esordio: “Attimo”, “Insieme
a te sto bene” (brano di Lucio Battisti con la partecipazione di Morgan al
basso), “Il miglior tempo”. Gli ultimi due singoli sono stati affiancati da
altrettanti clip che hanno saputo catturare l’attenzione dei media, curati e
realizzati dal videomaker Giovanni Esposito. Il nuovo disco è intitolato “Credi
di Conoscermi”

 


LOMBROSO – www.myspace.com/duolombroso

(allmyfriendzare)DEAD –
www.myspace.com/amfadead

TIRESIA – www.myspace.com/tiresialive

 BRUSLII –
www.myspace.com/bruslii

Posted in Iniziative | Comments Off on I’M GOING SLIGHTLY FEST

CGB “MORTE DI UN MICROFONO”

Non neghiamo: è estremo
il piacere che ci pervade.

Finalmente è pronto il
nuovo CD della storica band di Imperia. Puro old school punk/hc: quello in cui le
musiche supportano dei testi e viceversa; quello in cui la parola “intrattenimento”
sta da un’altra parte; quello in cui hai un microfono aperto.

SMETTILA DI DIRE STRONZATE ALTRIMENTI SARA’ LA MORTE DEL MICROFONO!!!

Ascolta i brani qui:

http://www.myspace.com/cgbhardcore

I testi sono tutti spettacolarmente qui: 

http://www.sobbalzo.net/cgb/index1x.htm

Il disco è coprodotto
dalla D.I.Y. CONSPIRACY:

SklunkRecords
myspace.com/sklunkrecords
 

Posted in Iniziative | Comments Off on CGB “MORTE DI UN MICROFONO”

NIENTE di Pino Amaddeo

Niente, assolutamente niente,
ho ucciso per niente.
ho amato per niente,
ho sofferto per niente e tu chiedi.
Niente
Taci o chiedi il mio nome.
Ma non rompermi i coglioni !
Le mie passioni ?
Ah si, coltivare gelsomini.
Il tuo silenzio accarezza i coglioni
il tuo chiedere fa appassire i gelsomini.
Della rivoluzione ormai non me ne fotte niente.
Anche il mio cane se ne fotte,
anche tua sorella se ne fotte,
anche tua sorella me la fotto,
è una vacca e gode.
Devo avere ritegno ?
Certo, certo,
sono io quello che deve avere ritegno,
porco di un dio.
Dovrete costruire una croce per me
e inchiodato dirò :
padre, ma che cazzo di padre sei ?
Nient’ altro.
Cristiani e democristiani,
comunisti e neocomunisti
non dovete rompere i coglioni a chi cerca di amare
anche se poi non ci riesce e coltiva gelsomini.
Taci e non mi chiedere chi cazzo sono.
Volete che faccio i nomi ?
San Pietro è stato semplicemente più furbo di Giuda
Cristo ha avuto un pessimo padre
Mao tse tung aveva una pessima madre
Marx non coltivava certo gelsomini.
Nient’altro.
Della rivoluzione non vorrei fottermene
ma tua sorella gode come una vacca
ed io non ho più ritegno, porco di un dio.
Niente.
E’ vero, hai ragione, ho un nome
e della rivoluzione non me ne fotto
ma tua sorella me la fotto.
E lei gode come una vacca.
I comunisti sono nei.
I cristiani sono demo.
Giuda è stato fesso, è morto per niente.
Marx non ha mai coltivato gelsomini.
 
 
 

O una giostra o una scala di corda

O una
giostra o una scala di corda, con i nodi faccio l’asola all’abito bianco nel
granaio dei fiori d’arancio,poi vestita di rughe e lo scialle accompagno lo
sposo disteso all’altare, poi lo porto all’unica Tanca dove le pecore guidano
il cane e impastando il pane mastico i rovi che dicono facciano bene,li mastico
e li sposto da una guancia all’altra e le edere crescono mute sull’uscio di
ardesia, il focolare, le chiacchiere delle gente dalle scarpe verniciate.

Poi sposto da un occhio all’altro le spine delle cateratte dal dondolo che mi
culla la lingua, ed il tempo e i due prigionieri (tra ciglia di salice) si
guardano: allora ancora mastico il rovo e se il mio abito bianco l’ha preso
l’unica figlia di lui per andare distesa a trovarlo a me resta il granaio dei
semi d’arancia che sputo come rondini tra le stoppie prossime al fuoco di
quell’ultimo ceppo che brucia e che fu quel grande olivastro, curvo come una
donna prossima al parto, in cui mi nascosi a sedici anni e dove s’impigliò
chissà quando e perchè, tragica cuccagna, un bianco paracadute ricamato.

 

Gianni Cossu ( Cartoline da Fernandea)
15/02/04

Posted in Capo è il Verso | Comments Off on O una giostra o una scala di corda

LA FINEZZA di Francesco Villari

 

st1:*{behavior:url(#ieooui) }

/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:”Calibri”,”sans-serif”;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:”Times New Roman”;
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}

Ho sospettato qualcosa del genere da subito,

subito prima il sorriso,

intendo il sorriso di dopo

quello per il quale hai forzato

ma ti ho capito.

Il sospettando mentre aspetto sconti

mentre gli scontri ravvicinati del primo tipo,

con quelli del secondo tempo,

parlano francese.

Metti le lamette alla menta

Nella bocca della veridicità delle bolse,

fascinose, mezze teste.

Metti la finezza piena a disposizione di spazio

di medici fin quando sto male

di male fin quando andrà bene

di bene fin quando di fronte al divino

inchinerò il boccale e sottile

sommerso

incongruente

seppellirò il resto nell’ansia da parto.

 

Ma io non torno.

 

Ho sospettato qualcosa del genere da subito

Ma non mi davo credito.

 

Ma io non torno.

29 Parole a Peso

 

Qualunque cosa sia accaduta è tempo ravvedere il curriculum vitae da consegnare all’ingresso di un infernale paradiso. Le credenziali non sono più disposte ad appostarsi dalle parti della giustizialista volgia di corrompersi. Nulla si crea tutto si trasforma, si trasfigura. Si centellinano le forze in maniera che la vita possa continuare a trascorrere fragorosamente silente sotto gli occhi di coloro i quali affacciati ai ponti parlano d’altro.

Gli AUTORI APPESI tornano a minacciare i sonni estivi.

Le musiche sono a cura di Giancarlo Galante & Three on Low

L’appuntamento è per il 04 Agosto in Piazza Municipio a Campo Calabro (RC).

 

"MENTIVANO ALLE MASSE E DALLE PICCOLE POSIZIONI CHE OGNUNO DI LORO TENTAVA DI TENERE ARRIVAVANO SOLTANTO NOTIZIE TERRIFICANTI"

 

 

BREVE APOLOGIA DELLA BESTEMMIA di Gianni Cusumano

Sarà perché il governo non ha ancora legiferato
contro la diffamazione di divinità.
Sarà perché, quando si è particolarmente propensi all’ordine,
prendersela sempre con la stessa cosa aiuta a non confondersi,
perché è tale il caos nella vita che un punto di riferimento
-una stella polare-
aiuta a orientarsi.
Sarà per una forma di repulsione congenita
a tutto ciò abbia la forma di una croce,
cosa constatata fin dalle elementari,
quando alle addizioni qualcuno preferiva il semplice,
breve tratto orizzontale del segno meno.
Quasi mai le moltiplicazioni, di nessun genere,
specialmente quelle alimentari.
Sarà perché fa piacere masticarla.
Sarà perché nutre lo spirito.
Sarà perché c’è da capire se un dio, tra i tanti impegni,
riesca a trovare ancora il tempo di offendersi.
Sarà perché non si tollerano barba e capelli lunghi
mentre si ha un debole per la ferramenta in generale,
soprattutto per i chiodi.
Sarà perché l’unica cosa che separa dall’essere di nuovo disoccupato
è un autobus sul quale si fa appena in tempo a salire
che una multa puntuale di 25 euro,
causa mancanza di regolare titolo di viaggio,
fa pensare che forse sarebbe stato meglio continuare a dormire.
Sarà perché si è ebrei e ci si scaglia contro il figlio.
Sarà perché si è cristiani e allora via a buttare merda sul figlio,
sul padre e la madre, gli angeli, i santi
e tutti quelli che ci ruotano attorno.
Sarà perché lo spirito santo
somiglia alla colomba senza calotta cranica
spalmata sulla strada da giorni.
Sarà perché, fondamentalmente, quella è una famiglia di merda
dove tutti se la fanno con tutti
e si è particolarmente moralisti.
Sarà perché il pensiero che da morti
si dovrà rendere conto a un altro padre
fa sentire come il peggior figlio di puttana della Terra.
-Mamma! Proprio tu ?-
Sarà perché la Vergine qualcuno la tiene stretta in pugno
tutte le domeniche pomeriggio,
dopo la liturgia, chiuso nel cesso di casa, in fondo a destra.
Sarà perché si è iscritti al Fronte Internazionale
per la Liberazione degli Animali
e il bue e l’asino, chiusi in quella gelida grotta
nel bel mezzo dell’inverno mediorientale,
davvero rappresentano una chiara violazione
del diritto all’esercizio della libertà
dovuto a tutti gli esseri viventi.
Sarà perché si è calpestata una merda
con le scarpe appena comprate,
quelle bianche con i bordini dorati,
di manifattura coreana,
costate un terzo dello stipendio.
Sarà perché i debitori spediscono cartoline dalle Hawaii
mentre le banche spediscono i conti sempre agli stessi indirizzi.
Sarà perché qualcuno ha scopato la ragazza di un altro,
sarà perché non si capisce proprio che cazzo abbiano in comune
i gesuiti con i comunisti
i comunisti con i gesuiti
gli evangelisti con gli anarchici
gli anarchici con i comboniani e, con loro,
l’intera la flotta di Star Trek
i domenicani con i libertari
i marxisti con i Visitors
i puffi con i nazisti
e i black block con i papa boys.
Sarà forse per una cronica carenza di sensibilità politica.
Sarà perché qualcuno scrive e un altro parla, e basta.
Oppure sarà solo perché si è perso il lavoro
e il buco del culo continua ad allargarsi a dismisura,
e non ci si può far nulla.
Sarà per il senso di rivalsa che stenta a emergere,
e le cose da dimostrarsi sono troppe.
Sarà perché mancano 3 centesimi per la birra
e non c’è nessuno nei paraggi pronto ad offrirla.
Sarà perché far star bene.
Sarà perché riempie un vuoto.
Sarà perché il culo brucia da impazzire.
Sarà perché è giusto così.
Sarà perché, dopo l’ultima scopata,
quella in cui ci si dice “ti amo”,
l’idea di diventare genitore fa venire solo da vomitare.
Sarà perché il gatto ha i vermi allo stomaco e scacazza per casa.
Sarà perché il cane ha la rabbia e minaccia di uccidere un innocente,
la mattina, dopo il footing, al parco.
Sarà perché qualcuno non capisce come un vecchio nano pedofilo,
principale attrazione
di una compagnia circense cecoslovacca ormai decaduta
possa diventare il più grande statista europeo del secolo.
Sarà perché morto un papa se ne debba fare per forza un altro.
Sarà perché si è stanchi.
Sarà perché si starnutisce senza controllo.
Sarà per noia.
Sarà per intercalare.
Sarà perché il frigorifero è vuoto,
perché la casa è esplosa,
perché la macchina è stata rubata,
perché i broker hanno giocato sporco
e il centenario del ’29 è toccato a te,
perché 40 euro al mese non bastano a fare la spesa,
perché le amicizie e gli amori
non valgono più di un abbonamento mensile all’adsl,
perché si è troppo lenti,
perché si è troppo veloci,
perché l’eredità non è toccata a voi,
perché non avete fatto 6 al superenalotto,
perché fa sempre troppo freddo o troppo caldo,
perché si è nati poveri,
perché la crociera sul mar rosso è andata a puttane,
perché la puttana ti passato lo scolo,
perché forse uno meritava di più,
perché il lavoro è una merda,
perché il mondo è una merda,
perché quel gruppo fa schifo,
perché non se ne può più di chi si stacca una costola
per farsi i pompini in solitaria,
perché se non si vuole stare a sentire basta alzarsi,
perché brucia lo stomaco,
perché si sta per morire,
perché se vuoi bere sei libero di farlo,
basta che non sia roba che ti porti da casa
perché qualcuno ti ricorda che sei una merda
e ti eri appena passato l’emolliente sul viso rasato,
perché l’affitto scade domani e sei ubriaco e a piedi lontano da casa,
perché nessuno ti da un passaggio,
perché, semplicemente, ti piace e basta,
perché non sei un uomo timbro,
perché non insegni storia dell’arte alle sagre sindacali di paese,
perché qualcuno non ti ha offerto il caffè al bar,
perché hai la sindrome di Tourette,
perché nel dubbio è meglio farlo,
perché sei uno schifo di scrittore
e le parolacce, a questo punto,
non avrebbero la stessa carica lirica.
perché sei tra il pubblico non pagante,
e non percepisci la tensione nell’aria
tesa come la corda di un arco,
pronta ad avvelenarti il cuore.
Oppure sarà soltanto perché,
Porco Dio, non c’è niente di meglio da dire. Continue reading

28 Parole A Peso

Ritorna l’osteria ostetrica che fa delle ostriche un piatto di tutti i giorni.

La breve pausa di riflessione si è riflessa sugli animi dei poetranti che adesso non hanno più nullla a che spartire chon le deliranti costrizioni del caldo. Oggi segnava 43 gradi. ma oggi sarà anche doman. presumibilmente sarà tutto questo fino al 17 Luglio 2009: vi aspettiamo!

"QUELLO CHE LA DIPENDENZA NON PUO’ GARANTIRE…E CHE FONDAMENTALMENTE, SE SOLO TI GUARDASSI UN ATTIMO DENTRO, NON CERCHI NEMMENO."